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2012 Dinamica del Debito Pubblico in Italia

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Accensione Mutuo. Come fare per accendere un Mutuo? I passi fondamentali per accendere un mutuo presso una banca o presso una finanziaria, solitamente sono sempre gli stessi. Di seguito trovate le informazioni che vi interessano. Una volta svolta l’istruttoria, la banca, acquisita la documentazione inoltrata ed effettuati ulteriori accertamenti (quali l'acquisizione della "dichiarazione notarile preliminare" sul bene offerto in garanzia, nonché della "relazione tecnico-estimativa" redatta da un tecnico di sua fiducia), è in grado di deliberare il finanziamento. A delibera avvenuta la banca ne da immediata comunicazione al richiedente e fissa la data della stipula dell'atto pubblico di finanziamento (concessione formale del mutuo). continua

 

 

Mutuo Acquisto Casa. Il Mutuo acquisto è il prestito più diffuso e sicuramente troverai in circolazione tantissime offerte e tanti siti che ti calcolano la rata. Poichè ci sono tanti mutui per l'acquisto diventa sempre più difficile valutare quale sia la banca più conveniente. Noi, insieme a MutuiOnline abbiamo messo a punto un motore per calcolare in un solo momento molti preventivi per l'acquisto del tuo immobile, sia esso prima casa che seconda casa o altro ancora. In pochi minuti riuscirai semplicemente a capire quali sono le banche più convenienti, quelle con il tasso di interesse più basso e con la percentuale di interesse minore. Insomma, perchè spendere di più quando si possono risparmiare parecchi soldi? continua

 
 

    

 
   

Esercizi di natura contabile, che esaminano la dinamica del debito pubblico sotto scenari alternativi circa l’evoluzione dei tassi di interesse, mostrano che nel nostro paese il mantenimento del pareggio di bilancio in termini strutturali assicurerebbe una riduzione apprezzabile del rapporto debito/PIL anche qualora i rendimenti all’emissione registrassero una dinamica significativamente meno favorevole di quella attesa. Le analisi prendono come scenario di base le previsioni governative del settembre 2012 sul debito e sulla crescita economica fino al 2015, che scontano un quadro macroeconomico sensibilmente più sfavorevole di quello di aprile (1). Per gli anni successivi si ipotizza il mantenimento del pareggio di bilancio in termini strutturali, assumendo che il costo medio del debito e la crescita rimangano costanti ai livelli del 2015. In questo quadro il rapporto debito/PIL, pari al 126,4 per cento nel 2012, scenderebbe lievemente nel 2013, portandosi al di sotto del 120 per cento nel 2015 e al 102 nel 2020 (figura); l’avanzo primario che assicura il pareggio di bilancio salirebbe al 6 per cento nel 2017 per poi scendere al 5,4 nel 2020.
 

Per valutare l’impatto di uno shock al costo dei finanziamenti, in un primo scenario alternativo si è ipotizzato che da gennaio del 2013 i tassi sui titoli pubblici a lungo termine di nuova emissione siano più elevati di 1,5 punti percentuali rispetto alle previsioni del Governo (il differenziale di rendimento tra i titoli decennali italiani e quelli tedeschi tornerebbe a 500 punti base) e che ciò si ripercuota negativamente sul prodotto (2). In un secondo scenario alternativo, simmetrico al precedente, una riduzione di pari importo dei tassi porterebbe lo spread a 200 punti base, in linea con il valore che diverse analisi giudicano coerente con i fondamentali dell’economia italiana (cfr. il riquadro: Gli spread sovrani e il rischio di reversibilità dell’euro). I risultati indicano che anche nello scenario sfavorevole il rapporto debito/PIL continuerebbe a ridursi, pur se meno rapidamente (al 113 per cento nel 2020); il pareggio di bilancio richiederebbe tuttavia un avanzo primario crescente, fino al 7 per cento del PIL nel 2017. Nel secondo scenario il debito pubblico scenderebbe al di sotto del 110 per cento del PIL in 5 anni, e al 90 nel 2020; l’avanzo primario necessario per mantenere il pareggio di bilancio diminuirebbe alla fine del periodo previsivo al 4 per cento (un valore di poco superiore a quello medio nei 15 anni precedenti la crisi). La riduzione del rapporto debito/PIL sarebbe lievemente maggiore (tre punti di PIL) se l’avanzo primario fosse mantenuto costante al livello previsto per il 2015.
 

         

 

 

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